I piloti di F1 provano le nuove coperture Pirelli per la stagione 2026: risultati e curiosità dai test

Nei recenti test condotti da Pirelli per le nuove gomme della Formula 1 2026, l’attenzione è stata focalizzata su tre piloti di spicco: Oscar Piastri, Charles Leclerc e Lewis Hamilton. I tre hanno avuto l’opportunità di provare diverse monoposto, tra cui la McLaren MCL60 del 2023 e la Ferrari SF-24, in un’esperienza che ha messo in rilievo le prestazioni delle nuove coperture. Durante queste sessioni, si è discusso non solo della tecnologia delle gomme, ma anche del loro impatto sui tempi sul giro e sulla gestione delle vetture.

Dettagli dei test: giri percorsi e vetture utilizzate

Il primo aspetto da analizzare è la dinamica dei giri effettuati dai piloti. Oscar Piastri ha completato un notevole totale di 152 tornate, mentre Charles Leclerc e Lewis Hamilton si sono limitati a 74 giri ciascuno. Non sono stati divulgati dettagli specifici sull’orientamento tecnico delle prove, incluse le quantità di carburante impiegate e le regolazioni effettuate durante le sessioni. Tuttavia, emerge chiaramente che il focus di Pirelli era quello di testare le nuove mescole di gomme, strette di 25 mm all’anteriore e di 30 mm al posteriore, il che porta a interrogarsi anche su come queste modifiche possono influenzare le performance in gara.

La curiosità dei tifosi è stata alimentata dalla voglia di scoprire chi avesse ottenuto il miglior tempo sul giro. Leclerc si è dimostrato particolarmente veloce, fermando il cronometro a 1’14”971. Piastri ha fatto registrare un tempo di 1’15”815, mentre Hamilton ha concluso con 1’16”759. Questi numeri raccontano non solo la performance intrinseca delle vetture, ma anche l’adattamento diverso dei piloti a macchine che hanno caratteristiche e dinamiche distinte, in particolare per Hamilton che ha dovuto confrontarsi con una vettura di un’altra marca.

Familiarità dei piloti con le nuove monoposto

La differenza nei risultati ottenuti dai tre piloti può essere ricondotta a diversi fattori, tra cui l’esperienza accumulata. Leclerc ha fatto uso della confidenza sviluppata nel corso della stagione precedente, avendo già gestito la SF-24 in competizioni reali. Hamilton, d’altro canto, ha approfittato del test per approfondire la conoscenza di una monoposto che è completamente diversa rispetto alla Mercedes, con la quale ha lottato in passato per la conquista dei trofei.

Questa necessità di adattamento si concretizza attraverso espedienti come la regolazione dell’assetto e l’apprendimento dell’erogazione della potenza. Ciò implica che, nel caso di Hamilton, ci sia stata la volontà di affinare il proprio stile di guida e le tecniche di controllo della monoposto, dopo un recente incidente verificatosi durante i test privati con la SF-23. La sua performance, quindi, può riflettere più che altro una fase di apprendimento e lavoro di messa a punto, piuttosto che una vera e propria battaglia per il podio.

La differenza di approccio, chiaramente visibile nei tempi sul giro, evidenzia l’importanza del lavoro di squadra e del sostegno tecnico in un contesto altamente competitivo come quello della Formula 1. Mentre i test di gomma rappresentano un’opportunità per i piloti di sperimentare e confrontarsi, rivelano anche molto sulla preparazione necessaria per affrontare al meglio la stagione imminente, ora che ci si avvicina all’inizio del campionato di Formula 1 2026.

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