Mercedes premia il tassista da record: Classe C nuova per 4,58 milioni di km

Mercedes premia il tassista da record: Classe C nuova per 4,58 milioni di km

Quando si parla di longevità automobilistica, la storia di Gregorios Sachinidis, tassista greco, colpisce per la sua unicità: la sua Mercedes 240 D del 1976 ha percorso un incredibile totale di 4,58 milioni di chilometri, un traguardo che ha attirato l’attenzione diretta della casa madre, Mercedes-Benz.

Il viaggio straordinario della Mercedes 240 D di Gregorios Sachinidis

Acquistata nel 1981, quando Gregorios aveva appena cinque anni, la Mercedes 240 D è stata la compagna di lavoro di questo tassista di Salonicco per oltre quattro decenni. Sobria, robusta e affidabile, questa ** vettura della serie W114** ha sfidato il tempo e le distanze, macinando chilometri a ritmo incessante, quasi otto volte la distanza tra la Terra e la Luna andata e ritorno.

La dedizione di Sachinidis ha trasformato questa Mercedes in un vero e proprio simbolo di affidabilità, tanto da spingere Mercedes-Benz a proporre al proprietario una Mercedes Classe C nuova di zecca in regalo in cambio del suo storico modello. Il tassista ha accettato e la sua 240 D è stata trasferita in un museo ufficiale Mercedes, dove oggi è celebrata come un’icona della durata e della qualità.

Non si tratta di un caso isolato nel mondo delle auto longeve, ma la storia di Sachinidis si distingue per il chilometraggio e l’affetto dimostrato verso la sua vettura.

Le “milionarie” su ruote: da Tenerife a Stoccarda

Un altro esempio eccezionale arriva dalle Isole Canarie, dove una Mercedes 240 D versione a passo lungo – utilizzata come taxi a Tenerife dal 1988 – ha raggiunto e superato la soglia dei 7 milioni di chilometri. Questo taxi, noto localmente come “Dominguito”, è ancora oggi impiegato su tre turni giornalieri da otto ore ciascuno, coprendo circa 700 chilometri al giorno.

La manutenzione di questa vettura è rigorosa e continua: con una media di 5.000 chilometri a settimana, il cambio dell’olio avviene fino a 52 volte l’anno, e il motore diesel OM 616 viene sottoposto a controlli approfonditi ogni milione di chilometri. Nel 2008, quando contava già 3,8 milioni di chilometri, la Mercedes è stata restaurata mantenendo il più possibile i componenti originali, sebbene con aggiornamenti su sedili, volante, freni e carrozzeria.

Anche nel Museo Mercedes di Stoccarda si conserva una 240 D di Gregorios Sachinidis, testimone di un’epoca in cui le automobili erano progettate per durare a lungo, anche grazie a motori semplici e meccanici, capaci di percorrere milioni di chilometri con una manutenzione costante.

Longevità e record: la Volvo P1800 di Irv Gordon e altri casi celebri

Accanto a queste storie di veicoli a uso professionale, si distingue la vicenda di Irv Gordon, proprietario americano di una Volvo P1800, che ha raggiunto il record di oltre 5,2 milioni di chilometri percorsi esclusivamente per piacere personale, senza alcun uso lavorativo.

Gordon entrò nel Guinness dei primati nel 1998, quando la sua Volvo aveva superato 2,7 milioni di miglia (circa 4,3 milioni di chilometri). Nel 2002 raggiunse i due milioni di miglia e, al momento della sua scomparsa nel 2018, il contachilometri segnava oltre 3,2 milioni di miglia. La sua storia dimostra come la passione e la cura possano portare a risultati straordinari anche senza uno scopo commerciale.

Altri esempi degni di nota includono un’Audi 80 TDI in Germania con oltre un milione di chilometri e una Lexus LS 400 della Toyota Collection di Colonia, anch’essa con un chilometraggio superiore al milione.

La Mercedes W114: un simbolo di affidabilità

La Mercedes 240 D di Sachinidis appartiene alla serie W114/W115, prodotta tra il 1968 e il 1976, conosciuta per la sua eccezionale robustezza e per la capacità di mantenersi in attività per decenni. Questi modelli, spesso avvistati ancora in ottima forma nei paesi del Mediterraneo e del Nord Africa, sono il risultato di un approccio alla produzione orientato alla qualità e alla durata, più che alle strategie di mercato.

La W114 montava motori sia benzina sia diesel, con potenze da 55 a circa 185 CV a seconda della versione, e si distingue per un telaio e sospensioni avanzati per l’epoca. Le versioni a passo lungo – limousine – potevano superare i 5 metri di lunghezza e offrivano comfort e spazio anche per sette persone.

Questi modelli erano inoltre all’avanguardia sotto il profilo tecnologico, introducendo ad esempio la prima iniezione elettronica Bosch sulla 250 CE nel 1969. La linea stilistica sobria e funzionale, firmata tra gli altri da Bruno Sacco, ha contribuito a rendere queste vetture iconiche.


La capacità di una vettura di percorrere milioni di chilometri senza cedere alle insidie del tempo e dell’usura rimane ancora oggi un argomento affascinante. Le storie di Gregorios Sachinidis, “Dominguito” e Irv Gordon rappresentano esempi emblematici di come affidabilità, manutenzione e passione possano trasformare un’automobile in un vero e proprio “monumento” su quattro ruote.